Dolore al petto: di cosa si può trattare? Questo dubbio affligge tantissime persone. Nella vita capita molto spesso di avvertire un forte dolore al petto che si manifesta sotto forma di fitte o dolore sordo. Ancora si può avvertire un dolore localizzato o diffuso. Ma quando ci si deve allarmare? Quando si ha un dolore al petto di cosa si può trattare? La prima cosa che ci può venire in mente è l’infarto o una patologia cardiaca. Il dolore al petto rappresenta la seconda causa per la quale ci si reca in Pronto Soccorso.
Dolore al petto: di cosa si può trattare?
Quando rivolgersi al Pronto Soccorso
Dolore al petto: di cosa si può trattare? Patologie
Patologie a carico del sistema cardiaco
Patologie a carico dell’apparato respiratorio
Altro
Dolore al petto: di cosa si può trattare?
Per capire quante possono essere le cause che provocano dolore al petto, occorre fare un breve cenno all’anatomia dell’addome.
Nell’addome, infatti sono contenuti
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importanti organi: polmoni, cuore, esofago, trachea
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grandi vasi sanguigni: primo fra tutti l’aorta, l’arteria più grande del corpo, che smista il sangue ossigenato proveniente dai polmoni verso tutti i tessuti
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ossa: le costole, lo sterno
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muscoli: principalmente i muscoli respiratori.
Dolore al petto: di cosa si può trattare? La risposta a questa domanda a questo punto può essere legata a svariate problematiche cardiache, gastroesofagee, ossee, muscolari o anche di origine psicosomatica.
Per poter capire qual’è il migliore approccio terapeutico è necessario, quindi individuare per prima cosa la causa che ha determinato il dolore o la fitta al petto.
Quando rivolgersi al Pronto Soccorso
In generale, ci si deve recare in pronto Soccorso nei seguenti casi:
- il dolore si manifesta come un peso sull’addome o qualcosa che preme, oppure si avverte una fitta
- il dolore dura oltre 15 minuti
- il dolore si estende verso braccia, schiena o mascella
- si manifestano altri disturbi: affanno, nausea, sudorazione oppure colpi di tosse con sbocchi di sangue
Al Pronto soccorso verrà eseguito tempestivamente un elettrocardiogramma per valutare la situazione cardiaca del paziente. Torna all’Indice
Dolore al petto: di cosa si può trattare? Patologie
Vediamo adesso nello specifico quali possono essere le cause che portano ad un dolore al petto.
Patologie a carico del sistema cardiaco
Le cause cardiache più comuni legate all’insorgere di un dolore al petto sono:
- Infarto miocardico: l’infarto è dovuto all’ostruzione delle coronarie (le arteriole che nutrono il cuore): a causa di un blocco (trombo), l’afflusso di sangue si riduce, causando ischemia nella corrispondente area del muscolo cardiaco, che va in necrosi. Il dolore al petto caratteristico di un attacco cardiaco è proprio dovuto all’ischemia. Più tempo trascorre dall’inizio dell’ischemia allo scioglimento del trombo, maggiore sarà la quantità di tessuto persa. Ecco perché è fondamentale che il paziente riceva soccorsi rapidi e mirati.
L’infarto si manifesta con tutta una serie di sintomi oltre al dolore al petto:
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- dolore diffuso al petto, che può irradiarsi agli arti superiori, alla spalla sinistra, alla schiena, al collo, alla mandibola e allo stomaco. Il dolore è sordo, non a fitte e si avverte un senso di pesantezza. Respirazione difficoltosa
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pesantezza allo stomaco
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nausea o vomito
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vertigini e capogiri
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sudorazione profusa
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aritmia
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angoscia e sensazione di morte imminente.
La diagnosi va fatta in pronto soccorso dopo aver effettuato elettrocardiogramma, esami del sangue, angioTAC, coronarografia.
- Angina pectoris: è una sindrome coronarica acuta che provoca una riduzione temporanea del flusso di sangue al cuore. L’ischemia indotta provoca spasmi coronarici, che provocano il dolore al petto tipico di questa patologia. A differenza dell’infarto, però l’ischemia indotta non causa la necrosi. Sintomi caratteristici sono le sensazione di angoscia e costrizione. Essa è dovuta in genere all’affaticamento fisico o emotivo e migliora se il paziente si mette a riposo e si tranquillizza.
La diagnosi viene effettuata tramite l’esecuzione di esami specifici quali: elettrocardiogramma, test di tolleranza allo sforzo, scintigrafia miocardica, ecocardiogramma, coronarografia, TAC cardiaca, RM cardiaca.
- Aneurisma dell’aorta: fra le cause più allarmanti di dolore al petto, l’aneurisma dell’aorta è una fra le più pericolose. Essa è una dilatazione permanente della parete arteriosa, congenita o acquisita, che provoca un assottigliamento dell’arteria con conseguente rischio di rottura. Oltre al dolore al petto, in caso di aneurisma dell’aorta, si hanno i seguenti sintomi: difficoltà nella deglutizione, difficoltà respiratorie e mutamenti nel tono della voce.
La diagnosi viene effettuata tramite l’esecuzione di una ecografia. L’unica terapia applicabile è l’intervento chirurgico.
- Cardiomiopatia ipertrofica: è l’ispessimento del muscolo cardiaco che perde elasticità e dunque riduce la capacità di pompare sangue. I sintomi di questa patologia sono:
- dolore al petto
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aritmie
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dispnea
- vertigini
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scompenso cardiaco
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ischemia miocardica
La diagnosi si effettua tramite elettrocardiogramma, ecocardiogramma e l’holter.
La terapia applicata è di tipo farmacologico (assunzione di farmaci che proteggono il cuore da eccessivi sforzi) e chirurgica nei casi in cui si renda necessario ridurre l’ispessimento del miocardio.
- Pericardite: è l’infiammazione della membrana che avvolge il cuore (pericardio). Questo provoca una compressione del cuore e gli organi attigui scatenando il dolore caratteristico al centro del torace che tende a cambiare di intensità nelle varie fasi della respirazione e a modificarsi in posizione supina.
La terapia prevede assunzione di antipiretici ed antinfiammatori per il controllo dell’infezione (e nel caso anche antibiotici).
Patologie a carico dell’apparato respiratorio
- Polmonite: la polmonite è un’infiammazione del polmone causata da virus, batteri ed altri microrganismi. Generalmente si manifesta con dolore al petto, febbre e difficoltà a respirare. Si diagnostica tramite radiografia del torace e si cura con terapie antibiotiche e farmaci antipiretici.
- Pleurite: è una infiammazione della pleura ( la membrana che avvolge i polmoni) che comporta una compressione dei polmoni causando difficoltà respiratoria e dolore toracico (intenso, acuto e che peggiora inspirando ed emettendo colpi di tosse). Se l’infiammazione non si arresta è necessario effettuare un intervento di toracentesi.
- Pneumotorace: è l’improvviso collasso del polmone dovuto alla fuoriuscita di aria nello spazio pleurico. Questo provoca un dolore al petto acuto ed intenso che peggiora con la respirazione. La terapia consiste nell’inserimento di un ago intratoracico per il drenaggio dell’aria.
- Embolia polmonare: è una patologica acuta causata dall’ostruzione di una o più arterie polmonari da parte di trombi che hanno origine in altri distretti, in genere nei tronchi venosi delle gambe e della pelvi. Altri sintomi oltre al dolore al petto, sono difficoltà respiratoria, vertigini, sensazione di svenimento, capogiri.
La diagnosi viene effettuata sulla base dell’osservazione dei segni clinici e dell’esecuzione dell’angio TAC.
La terapia prevede l’uso di anticoagulanti e trombolitici. - Enfisema polmonare: è una malattia cronica che porta alla degenerazione dell’architettura del tessuto polmonare e alla perdita della funzionalità respiratoria. La diagnosi si effettua tramite la spirometria, l’emogasanalisi arteriosa e la TAC.
La terapia è medica e riabilitativa. Nei casi in cui queste terapie non diano risultati, si ricorre alla chirurgia.
- Tumore al polmone: come tanti tumori, anche quello al polmone è asintomatico e spesso viene scoperto casualmente eseguendo controlli su altri disturbi. Una volta manifesto, i sintomi più comuni sono:
- dolore al petto
- tosse continua, che non passa
- raucedine
- stanchezza
- frequenti infezioni respiratorie.
Il paziente dev’essere curato e seguito da un’equipe di medici specializzati.
Altro
Altre condizioni patologiche e fisiologiche che possono provocare dolore al petto sono le seguenti:
- Esofagite da reflusso: o semplicemente reflusso esofageo, patologia oggi molto diffusa, provoca la risalita verso l’esofago degli acidi dello stomaco. Questi prodotti danno origine ad una infiammazione dell’esofago che si accompagna a bruciore al petto e dolore concentrato dietro lo sterno e che si irradia alla schiena ed agli arti superiori.
- Patologie costali:
- frattura o incrinatura di una costola provocano un dolore acuto, intenso e trafittivo al torace. Il sintomo peggiora con l’inspirazione e può diventare insopportabile con i colpi di tosse e rendere difficili i movimenti degli arti.
- infiammazione della cartilagine localizzata fra lo sterno e le costole (costocondrite) può scatenare dolore al petto: in questo caso il dolore è irradiato a tutto il torace e alla schiena.
- Attacchi di panico: anche particolari stati psicologici o emotivi possono manifestarsi con dolori al petto e fitte al torace. Particolarmente insidiosi sono gli attacchi di panico che provocano disturbi molto simili ai sintomi dell’infarto.
- Herpes zoster: conosciuto come Fuoco di sant’Antonio è un’infezione di origine virale che colpisce i nervi provocando forti dolori e fitte.
- Calcolosi della cistifellea: la formazione di calcoli alla cistifellea può provocare dolori concentrati all’addome, al petto e alla schiena. Il dolore aumenta soprattutto dopo il pasto e si associa a nausea e vomito.
Dalla trasmissione Il Mio Medico del 28/02/2017
Dolore al petto: impariamo a distinguerlo dall’infarto e vediamo come curarlo con il professor Filippo Crea, Dir. Cardiologia presso il Pol. Gemelli di Roma
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